domenica 28 luglio 2013

mangiare positivo

LA FAMOSA SALSA MICHEL

SALSA by MICHEL BARBAUD

Ecco finalmente la ricetta della tanto richiesta “SALSA MICHEL” creata dal Dott Barbaud come toccasana ed elisir di lunga vita per tutte le persone che preferiscono curarsi in modo naturale e perché no, in cucina invece che andare in farmacia.

Michel Barbaud, agronomo- naturopata – specializzato in bioelettronica umana e agronomica di Luis Claude Vincent già collaboratore di scienziati che hanno fatto la storia delle scienze del Nuovo Mondo, depositario delle ricerche e del lavoro svolto con Jeanne Rousseau, impegnato nella ricerca agronomica per determinare il metodo naturale Organic Forest, attualmente vive in Italia dove sta creando l’azienda pilota per l’applicazione e dimostrazione di tale metodo.



1 BICCHIERE DI OLIO DI LINO/NOCE/SESAMO

1 BICCHIERE DI ACETO DI MELE (ph 3)
Mescolare in un contenitore di vetro

5 CUCCHIAI DI TAMARI (ph 8)
Mescolare il tutto con la frusta

SUCCO DI 1 LIMONE ROTONDO da preferire al limone ovale

1 CUCCHIAINO DI ACETO BALSAMICO

aggiungere anche ALBUME DI 2 UOVA DI GALLINA FELICE
ottimo per sistemare il collagene delle articolazioni e l'acido folico

6 cucchiai di CREMA DI MANDORLE e mescolare per 5 minuti con la frusta per amalgamare gli ingredienti e per fare entrare aria nella salsa. Questa operazione apparentemente banale è invece molto importante e fa parte della ricetta tanto quanto gli ingredienti dato che mescolare in biodinamica ha un significato particolare.

Questa salsa alcalina è ottima per ristabilire il grado acido basico del sistema digestivo apportando i minerali, gli enzimi e le vitamine necessarie e indispensabili per una buona salute e particolarmente il magnesio, il potassio, il calcio e il ferro di origine vegetale molto bene assimilabili dall'organismo.
Questa salsa evita l' acidosi digestiva e aiuta per conseguenza l'acidosi metabolica aiutando a risolvere di conseguenza tutti i problemi riguardanti l'artrosi, l'artrite e i reumatismi articolari ed anche le malattie di origine cancerogena.

Una volta fatta la Salsa Michel si può conservare in frigorifero anche dei mesi dato che non si ossida (di solito però viene consumata prima).


cucina vegana

IL CIBO CHE CURA: LA RIVOLUZIONE DELLA FORCHETTA VEGAN

Una dieta di cibi vegetali può salvarti la vita! Questo il messaggio che il libro "La rivoluzione della forchetta vegan" vuole lanciare, che non è mera teoria, ma più di 200 pagine in cui si articolano ricette, testimonianze, pareri medici. Scopriamo di cosa si tratta!
Il cibo che cura: la rivoluzione della forchetta vegan

Non tutto è sano

Il grande medico greco Ippocrate diceva: “Fa che il cibo sia la tua medicina e che la tua medicina sia il tuo cibo”. Quando si sta male, generalmente si cercano rimedi in aggiunta, prodotti che possano sovraccaricarsi a quelli che già abbiamo in corpo per modificare lo stato delle cose. Medicine chimiche appunto. Questo è quello che, generalmente, mette a disposizione la tradizione di cura occidentale. Ma se si pensasse a togliere invece che a mettere? La rivoluzione della forchetta vegan è un testo che si basa proprio su questo principio. Su fondamenti che arrivano dall’oriente e dal veganesimoche invitano a scegliere con consapevolezza ciò che si porta alla bocca, una scelta che mira a cercare ciò che è fresco, vegetale, integrale; una scelta che invita a praticare il digiuno, se necessario. Insomma a ricercare l’equilibrio del corpo grazie alla sua medicina prima:il cibo. Questo il messaggio di un libro scritto a più mani, strettamente connesso al documentario "Forks Over Knives", film americano, diretto nel 2011 dal regista indipendente Lee Fulkerson. Si tratta di un invito a rifare propria la capacità di scelta alimentare, un invito che vuole fare capire quanto spesso cattive abitudini difficili da lasciarsi indietro, influenze mediatiche e altro ancora siano aspetti che non vanno per niente a beneficio della salute dei singoli, ma servono solo a gonfiare portafogli di industriali e dottori! Si tratta di un suggerimento a variare il gusto, a essere eclettici, curiosi, desiderosi di sperimentare un modo di alimentarsi nell’ottica di un ricercato benessere per sé stessi e anche per il Pianeta. All’apparenza infatti, anche le cose più innocue, come i semplici cereali della prima colazione, per esempio, possono nascondere insidie ed elementi pericolosi: siamo in grado di accorgercene?

Volersi bene è cambiare

Cambiare abitudini alimentari si può. Si può rompere con le cattive tradizioni e con l’assunzione di alimenti pesanti, lavorati, grassi; si può pensare di adottare alimenti sani, puliti, freschi, che magari impariamo a coltivare con le nostre mani, che entrano nell’organismo con gioia e a cui l’organismo risponde dandocene atrettanta. “Cambiare abitudini alimentari – che si tratti di imboccare la strada di una nuova dieta a base vegetale, oppure semplicemente ridurre il consumo di carne e latticini e aggiungere più alimenti di origine vegetale, o forse ancora perfezionare le proprie abitudini eliminando gli oli ottenuti con procedimenti industriali – richiede costanza e impegno”. Questo è ciò che scrivono gli autori. Come spesso accade, a volte si fa più fatica a programmare, pensare, pianificare le cose che a metterle in atto praticamente. Non tutto ciò che all’inizio può sembrarci impossibile in realtà è irrealizzabile! Per iniziare a volerci bene davvero, a curarci con il cibo possiamo, per esempio, iniziare con il sostituire il pane raffinato con del pane integrale senza sale, cambiare la marmellata fatta con lo zucchero con marmellata senza zucchero, magari fatta in casa. Basta scegliere di fare la crostata senza usare il burro, mettendoci invece dell’olio. A colazione partite con dei frullati di frutta e verdura, per cuocere usate acqua, brodo vegetale, succo di limone, invece di grassi riscaldati, consumate più alimenti integrali e sempre meno quelli raffinati. Controllate infine che la vostra dispensa sia ricca di spezie! Ecco solo qualche piccolo consiglio.

LEGGI ANCHE I DANNI DELLO ZUCCHERO BIANCO


Le ricette della rivoluzione

Ecco che la terza parte del libro ci porta nel cuore della questione, proponendo ben 125 ricette vegan che vanno dal porridge di avena con frutta, ai muffins all’avena e mirtilli, frullati, patate cotte in vari modi, guacamole di piselli, mousse di melanzane, creme di fagioli; e ancora gustosità fusion come le yamadillas, zuppe, creme e vellutate; insalate per ogni gusto, come la deliziosa insalata di quinoa con ribes, e condimenti alternativi di ogni sorta, come la maionese di tofu. E ancora budini,biscotti, brownies e barrette croccanti. Gli chef che hanno collaborato alla realizzazione del libro si sono impegnati a stilare ricette vegan sane e gustose, che nulla hanno da invidiare ai vecchi piatti meno sani. Inoltre nel testo troviamo le spiegazioni illuminanti di importanti studiosi, fra cui ildottor Neal Barnard, il dottor John McDougall, Rip Esselstyn e molti altri ancora. Non mancano le esperienze vissute in prima persona, le storie e testimonianze di successo di persone che hanno adottato un'alimentazione vegana, come San'Dera Prude, che non ha più bisogno di assumere farmaci per il diabete, è dimagrita e si sente magnificamente. Insomma, ci sono milioni di uomini e donne che non hanno avuto paura di cambiare alimentazione per migliorare la qualità della loro vita. Hanno deciso di seguire una dieta che li aiutasse a vivere in piena salute, a prevenire malattie quali cardiopatie, diabete, cancro, artriti, Alzheimer e tanto altro ancora.
Curiosità: il libro ha come sottotitolo "La via vegetale alla salute - Forks over Knives" a cura di Gene Stone. La prefazione è a cura dei medici e ricercatori T.Colin Campbell e Caldwell B. Esselstyn Jr.

sabato 27 luglio 2013

nutella vegana

NUTELLA VEGAN FATTA IN CASA!!
Semplice, sana e allo stesso tempo golosa: è la nutella fatta in casa adatta anche ai vegani perché priva di ingredienti di origine animale e senza olio di palma. Con la ricetta che vi propongo, potete farla anche voi in pochissimi minuti.

Facile e veloce da preparare, è perfetta per una colazione sana, o un goloso spuntino pomeridiano, che farà felice grandi e piccoli. E per farla bastano pochissimi ingredienti!

Ingredienti per un barattolino da 200 ml:
6 cucchiai colmi di nocciole intere
un cucchiaio e mezzo di cacao amaro
3 cucchiai di zucchero di canna
1 cucchiaio di olio extra vergine di oliva
4-6 cucchiai di latte di soia, mandorle, riso (o quale preferisci)

Preparazione:
1) Tostate le nocciole intere per 2-3 minuti in un padellino a fuoco medio, poi trasferitele nel mixer e frullatele fino a polverizzarle, aggiungete l'olio e continuate a frullare fino ad ottenere un composto quasi cremoso.

2) Unite lo zucchero di canna, il cacao amaro e frullate ancora per appena un minuto, poi unite il latte e continuate a mixare fino a quando non avrete ottenuto una crema omogenea.
Se il composto dovesse risultare troppo duro, aggiungete ancora un fio di latte, se invece risulta troppo liquido, mettete ancora 1 cucchiaio di nocciole tritate.
Mettete in frigo e consumate entro una settimana! Troppo facile?
ECCO IL LINK DI ORIGINE:http://www.greenme.it/mangiare/vegetariano-a-vegano/9175-nutella-vegan-ricetta

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mangiare crudi

crudismo
Se volete incrementare i vostri livelli di energia e vitalità, un modo semplice e naturale per farlo e' quello di insererire più cibi crudi nella vostra dieta. In questo articolo vi parlerò del crudismoe di 5 benefici per la salute derivati dal consumo del cibo crudo.
Il crudismo e' una dieta a base di cibi crudi come frutta, verdura fresca, noci, semi, germogli e cereali che non siano stati riscaldati al di sopra di 43-45 gradi.
I crudisti pensano che la cottura del cibo a temperature elevate distrugga gli enzimi del cibo, le vitamine e i minerali essenziali per la salute del nostro organismo. 
Un ottimo modo per iniziare a inserire più cibi crudi nella vostra dieta e' quello di rendere l'insalata il piatto principale di ogni pasto.
Ecco alcuni benefici derivati dal consumo costante di cibi crudi:

1) Più energia

Essendo più vivi e più vicini alla loro forma naturale, i cibi crudi forniscono una quantità elevata di energia e contribuiscono a farci sentire più vivi e di buon umore durante la giornata.

2) Digestione migliore 

Alimenti ricchi di fibra come, verdura, frutta, semi e fagioli (germogliati) migliorano la digestione apportando un certo numero di benefici per la nostra salute, tra cui: il controllo del peso, la salute del sistema cardiovascolare, la salute dell'apparato digerente e molto altri.

3) Perdita di peso

I cibi crudi hanno un basso contenuto di calorie quindi l'integrazione di questi alimenti nella vostra dieta può aiutarvi a perdere peso e a disintossicare il vostro organismo.
Ovviamente, come ho già detto prima, non possiamo vivere solo di frutta e verdura, quindi, per equilibrare la loro dieta e mantenere un peso sano i crudisti consumano anche altri alimenticome noci, semi, avocado e tutti gli altri svariati cibi esistenti sulla terra crudi e buoni da mangiare.

4) Alto contenuto di vitamine e minerali

Alcune vitamine presenti negli alimenti, come ad esempio la vitamina C e i folati vengono completamente distrutti dalla cottura. Senza dubbio, la stessa fine fanno anche i minerali e gli enzimi presenti nel cibi vivi.
La cottura trasforma i cibi vivi, alcalini, ricchi di vitamine, enzimi e minerali che aiutano a prevenire varie malattie fra cui anche il cancro, in cibi acidi e morti, privi di (o con basso) contenuto nutritivo che creano terreno fertile per le malattie di cui parlavo prima.

5) Rinfrescano e idratano

I cibi crudi contengono un elevato contenuto di acqua il e aiutano a rinfrescare e mantenere idratato il nostro corpo.
Snak di frutta e verdura fresca come anguria, cetrioli, pere o verdure a foglia verde ci aiutano a rimanere idratati nei caldissimi mesi estivi.
Se non siete abituati a mangiare crudo, inizialmente potrete sentire dei fastidi derivati dalladisintossicazione del corpo. Per questo è bene inserire gradualmente sempre più cibi crudi nella propria alimentazione.
Tanta Gioia e Vitalita'
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venerdì 26 luglio 2013

succhi di frutta

I SUCCHI DI FRUTTA FATTI IN CASA

Ecco qualche consiglio per chi vuole risparmiare denaro e vivere in salute facendosi a casa anche i succhi di frutta: mela, pera, fragola, uva...dolci di natura!
I succhi di frutta fatti in casa

I succhi di frutta sono… senza zucchero!

Per definizione i succhi di frutta sono una bevanda a base di frutta al 100%, con eventualmente l’opzione “aggiunta di zucchero”. Si tratta di un alimento importante, che fa parte di una dieta equilibrata. I supermercati e i negozi offrono una vasta scelta di tipologie di succhi di frutta, per tutti i gusti e sempre più fantasiosi. Spesso, anzi, quasi sempre, però contengono zuccheroPerché non proviamo a fare a casa dei succhi di frutta semplici, naturali, senza additivi né aromi chimici, e anche senza zucchero?Si può fare e fa bene! Ecco qualche suggerimento.


Il succo di mela

Il succo di mela è semplice, delicato, nutriente e piace tanto ai bambini. Il succo di mela è delizioso bevuto così, magari a colazione o a merenda, e ha proprietà fantastiche; oppure si può utilizzare per fare i dolci, come dolcificante naturale al posto dello zucchero. Al posto delle mele si possono usare anche le pere, oppure fare metà e metà.

Ingredienti: 2 mele, 200 grammi di acqua, 20 grammi di succo di limone
Procedimento: mettere in una pentola le mele con l'acqua ed il succo di limone, portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e fare cuocere al minimo per almeno un'ora e mezza. Passate al passaverdure e se desiderate un risultato più liquido, date una veloce passata di minipimer.
Filtrare con l'aiuto di una garza e versare il succo di mela in barattoli di vetro precedentemente sterilizzati.

Succo d’uva, ideale per dolcificare anche altri succhi

Ricco di sali minerali, ferro e potassio, il succo d'uva è un ottimo succo di frutta ma anche un eccellente integratore naturale e ricostituente, antibatterico e fonte di antiossidanti: si usa infatti per dolcificare cibi e bevande, preparare dolci e torte al posto dello zucchero. Ecco come si fa.
Ingredienti: un chilo circa di uva nera, il succo di un limone
Procedimento: Rimuovere tutti gli acini dai grappoli e lavarli bene sotto l’acqua corrente. Metterli in una pentola, coprendoli per metà con l’acqua, aggiungere il succo di limone e cuocete a fuoco moderato, mescolando per i primi minuti frequentemente con un cucchiaio di legno. Dopo circa mezz’ora, quando l’acino è completamente disfatto e la pentola si è riempita di succo, spegnere il fuoco e passate il liquido con un passaverdura, schiacciando bene gli acini. Il succo d’uva così ottenuto va versato ancora caldo in vasi o bottiglie di vetro sterilizzate.

LEGGI ANCHE LE PROPRIETA' DEI COLORI DI FRUTTA E VERDURA


Succo di fragola... con succo d’uva!

Ingredienti: un chilo circa di fragole ben mature, tre tazze di succo d’uva, mezzo limone, 250 grammi di acqua
Procedimento: prendere un chilo di fragole ben mature, pulirle e metterle in una pentola con il succo di limone e l’acqua. Far bollire il tutto mezz’ora circa, poi frullare. Versare nei vasi o bicchieri di vetro precedentemente sterilizzati. 
Nota bene: Usare la frutta più naturale possibile, ricercandola dai contadini, o dal vostro orto. Ricordate che più matura è la frutta, più il succo sarà dolce. Divertitevi a provare le varie combinazioni! I succhi così prodotti si conservano al buio, in dispensa, per diversi mesi.
Immagine | Rasmus Andersson

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vegano

Secondo uno studio, è il Vegano l’uomo più evoluto.

Da un punto di vista evoluzionistico, i vegani possono essere considerati gli esseri umani più all’avanguardia.

Per sua conformazione primordiale, l’uomo è spinto alla conservazione della specie mediante la caccia, la riproduzione e la protezione dei nati. Analogamente, il vegano, è spinto alla conservazione della specie ma con modalità differenti; egli si riproduce, protegge i nati e l’ambiente, inoltre si nutre mediante una procacciazione di cibo più rispettosa e consapevole.

E’ proprio questo che rende il vegano un individuo post-moderno; nell’uomo gli istinti primordiali si sono evoluti, nel vegano, insieme agli istinti primordiali ha subito una grossa evoluzione anche l’intelletto che si è innalzato verso una sfera più virtuosa: il concetto di “protezione dei nati” ma anche più nel completo lo stesso concetto di “sopravvivenza” è stato ampliato, elaborato, evoluto.

Per sopravvivenza, nell’uomo post moderno, non si intende esclusivamente la continuità della specie umana, il termine “sopravvivenza” abbraccia l’intero ecosistema Terra, nessuna specie esclusa, non solo perché il Diritto di Vita non va negato a nessun essere vivente, ma anche perché il nostro organismo si configura meglio con un regime alimentare più sano.

Il nostro organismo non produce enzimi per digerire molte delle componenti che le industrie alimentari ci propinano. Il classico esempio è dato dal latte e tutti i prodotti caseari. L’uomo manca di lattasi, l’enzima responsabile della digestione del lattosio. Il calcio si trova in abbondanza nel cavolfiore. Allora perché dovremmo nuocere il nostro organismo per ingerire latte? (conservazione della specie umana) e ancora, perché dovremmo costringere delle mucche ad una non-vita? (protezione delle specie).

Un esempio meno tradizionale ma pur sempre valido, è dato dal surplus proteico ingerito dall’uomo mediante la carne. Le proteine sono composte da amminoacidi, questi si trovano in abbondanza nei vegetali. L’intero pool amminoacidico per la produzione adeguata di proteine può essere assunto con un’alimentazione vegetale. Allora perché uccidere altri esseri viventi? (conservazione delle specie).

Perché è il vegano il vero uomo post moderno e non il vegetariano? Il vegetariano accetta compromessi, quelli che il vegano rifiuta categoricamente per la natura del suo profilo psicologico, compatto e coerente. L’uomo egoisticamente, scende a compromessi. Il vegetariano è l’anello che congiunge l’uomo del ventunesimo secolo all’uomo post moderno, incarnato pienamente dal Vegano.

Roberta Odierna,
Fonte: http://www.tecnologia-ambiente.it/

frittate vegana


 

 












Cucinare senza prodotti derivati dagli animali e’ possibile.
E’ soltanto l’abitudine che non permette di andare oltre e provare nuove soluzioni naturali, per cucinare senza crudelta’ e per mantenere integra la nostra salute.

Ecco la ricetta per una frittata vegana con zucchini e cipolle:

ingredienti:

un bicchiere di farina di ceci
due bicchieri di acqua tiepida scarsi
un cucchiaio di semi di sesamo e alghe (a piacere)
due zucchini
una cipolla
un cucchiaio di tamari

procedimento:

in una terrina versare la farina di ceci e mescolare con l’acqua tiepida fino a renderla una pastella liquida.
Se si desidera, aggiungervi i semi di sesamo con alghe.

Intanto fare saltare in padella con un po’ di tamari e volendo un filo di olio gli zucchini e la cipolla tagliati finemente.
Una volta dorati aggiungerli alla pastella di farina di ceci, mescolare tutto insieme e versare l’impasto in una padella con un filo di olio a fuoco lento .
Coprire con un coperchio e fare cuocere prima un lato e poi l’altro della frittata.

Enjoy!!!

Silvia Pepe, Smile Therapy

vegetariana

Obbligo di menù vegetariani e vegani in mense e locali: pronta la proposta di legge


Eppur si muove… anche in Italia qualcosa si sta smuovendo dal punto di vista di sistemi alimentari più etici e salutari, come quello vegetariano e vegano: tutti i vegetariani (e ancor di più i vegani) sanno quanto sia difficile, allo stato attuale, riuscire a trovare qualcosa di adatto al proprio stile alimentare nei ristoranti, nei bar o nelle mense aziendali, tanto che spesso si fatica ad avere un’opzione senza carne o pesce, figuriamoci senza formaggi o uova, sebbene i sostituti alimentari veg siano oggi diffusi e conosciuti.
Ebbene: forse le cose stanno per cambiare anche per l’Italia. La senatrice del Pd Monica Cirinnà, insieme alle colleghe Silvana Amati e Manuela Granaiola, ha presentato un disegno di legge intitolato «Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana», che obbligherà, se approvato, tutte le mense, bar e ristoranti convenzionati con i luoghi di lavoro ad aggiungere ai propri menù piatti vegani e vegetariani.
COSA PREVEDE LA PROPOSTA DI LEGGE
La proposta di legge prevede che “sia sempre assicurata l’offerta di almeno un’opzione vegetariana e una vegana negli esercizi pubblici di ristorazione e nelle mense comunitarie, in alternativa alle pietanze di provenienza animale previste nei menu convenzionali”. Inoltre viene richiesto anche l’insegnamento di nozioni di nutrizione, di gastronomia e di ristorazione vegetariana e vegana nei programmi didattici degli Istituti Professionali Alberghieri e per i Servizi Alberghieri e Ristorativi, ed una campagna di sensibilizzazione da parte dello Stato volta a promuovere l’alimentazione vegetariana e vegana  perchè considerata benefica per tutte le età della vita.
Una mia considerazione personale: questa proposta è sicuramente positiva. Resta però il rammarico che ogni cosa in Italia debba essere imposta e non adottata spontaneamente – se non per buon senso e sensibilità, almeno per senso degli affari.
IL TESTO DELLA PROPOSTA DI LEGGE
Potete leggere qui il testo integrale della proposta di legge:
Art. 1. La presente legge tutela le scelte alimentari vegetariana e vegana e il diritto dei cittadini e delle cittadine che le adottano ad un’alimentazione in linea con i propri principi etici, nonché garantisce loro la tutela della salute e afferma e valorizza gli aspetti etici, scientifici e nutrizionali di tale scelte.
Art. 2 1. Ai sensi della presente legge si intende per: a) “vegetariana”: l’alimentazione che esclude carne, pesce e altri alimenti derivati dall’uccisione di animali; b) “vegana”: l’alimentazione che esclude carne, pesce e altri alimenti derivati dall’uccisione di animali, latte e suoi derivati, uova, miele e qualsiasi altro alimento di origine animale; c) “luogo di ristorazione”: qualsiasi mensa o refettorio pubblico o aperto al pubblico, ivi comprese mense scolastiche, ospe-daliere, militari, penitenziarie, aziendali; d) “menù”: primo, secondo piatto e contorno, oppure piatto unico equivalente a primo, secondo e contorno, di equilibrato e sufficiente valore nutrizionale.
Art. 3. (Mense) 1. In tutte le mense pubbliche, convenzionate e private, o che svolgono in qualsiasi modo servizio pubblico, nelle mense che svolgono servizio per le scuole di qualsiasi ordine e grado, compresi gli asili nido, nelle mense universitarie e nei luoghi in cui i lavoratori siano costretti a nutrirsi per l’impos-sibilità di fare rientro per il pranzo al proprio domicilio quali bar e ristoranti convenzionati con i luoghi di lavoro, devono essere sempre offerti e pubblicizzati almeno un menù vegetariano e uno vegano in alternativa alle pietanze contenenti prodotti o ingredienti di origine animale previste nel menù convenzionale. 2. I menù vegetariano e vegano offerti devono essere strutturati in modo da assicurare un apporto bilanciato di tutti i nutrienti, così come indicato dalla scienza ufficiale in materia di nutrizione e considerando i progressi scientifici in tale campo. 3. Le pietanze vegetariane e vegane non devono contenere gli ingredienti di origine animale utilizzati per la preparazione e non identificabili organoletticamente, elencati nell’Allegato 1. 4. Al fine di assicurare un servizio adeguato agli utenti, il personale preposto alla somministrazione deve essere adeguatamente informato ai sensi della presente legge. 5. Le uova presenti nelle preparazioni vegetariane devono provenire da galline allevate con metodo biologico o allevate all’aperto.
Art. 4. (Educazione e formazione scolastica) 1.A decorrere dall’anno scolastico successivo a quello della data di entrata in vigore della presente legge, il Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca inserisce l’insegnamento di nozioni di nutrizione, gastronomia e ristorazione vegetariana e vegana nei programmi didattici destinati agli istituti professionali alberghieri e agli istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorativi. 2. Gli studenti che, per obbedienza alla coscienza, nell’esercizio del diritto alle libertà di pensiero, coscienza e religione riconosciute dalla Dichiarazione universale dei diritti umani, dalla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali e dal Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici, si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare la propria obiezione di coscienza a seguire le lezioni didattiche pratiche riguardanti alimenti di origine animale. 3. Gli istituti di cui al comma 1 hanno l’obbligo di rendere noto a tutti gli studenti il loro diritto ad esercitare l’obiezione di coscienza di cui al comma 2. Nessuno può subire conseguenze sfavorevoli in seguito all’esercizio del diritto di cui al comma 2. 4. Agli studenti obiettori viene offerta una proposta didattica alternativa per integrare il monte ore previsto dai programmi ministeriali.
Art. 5. (Compiti del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) 1. A decorrere dall’anno di entrata in vigore della presente legge, e per ciascun anno seguente, il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA), cui ai sensi del decreto legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135, sono attribuiti funzioni e compiti del soppresso Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione, destina una quota non inferiore al 30 per cento del proprio piano di destinazione fondi al finanziamento di progetti di ricerca nell’ambito della nutrizione vegetariana e vegana. 2. Il CRA adotta e divulga almeno una volta ogni anno programmi informativi su alimentazione vegetariana e vegana rivolti ai cittadini, in quanto scelta di piatti alternativi o sostitutivi, salutari e nutrienti.
Art. 6. (Promozione di campagne informative) 1. Il Ministero della salute, entro un anno dalla data di entrata in vigore della presente legge e almeno una volta l’anno, promuove una o più campagne informative relative ai benefici dell’alimentazione vegetariana e vegana e a favore del consumo di prodotti vegetali.
Art. 7. (Norme transitorie) 1. Le strutture di cui all’articolo 3 devono adeguarsi alle disposizioni di cui alla presente legge entro sei mesi dalla data della sua entrata in vigore.
Art. 8. (Sanzioni) 1. In caso di violazione delle disposizioni di cui alla presente legge si applica la sanzione amministrativa pecuniaria da 3.000 a 18.000 euro, nonché il provvedimento di sospensione della licenza di esercizio per la durata di trenta giorni lavorativi. In caso di recidiva la sanzione è aumentata di un terzo e la licenza è revocata.